lunedì 27 ottobre 2014

Oscar al miglior film dell'anno 2014

Sono finalmente riuscito a vedermi tutti e nove i candidati all'Oscar ultimo scorso. Per l'Academy il premio è andato a 12 anni schiavo. Questo invece quel che ne penso io.

Scartati

The wolf of Wall Street. Basato sulla storia vera di uno speculatore newyorkese, ha il suo centro nella interpretazione di Leonardo DiCaprio, che riesce a far passare in secondo piano anche la regia di Martin Scorsese. Credo che la lunghezza eccessiva fosse voluta, per dare l'effetto di nausea che deve permeare dalla vita del soggetto. Ma penso che ci siano modi meno costosi per lo spettatore per ottenere lo stesso risultato.

Dallas Buyers Club. Anche questo film ha il suo punto forte nell'interpretazione del protagonista, Matthew McConaughey (che è anche nel Lupo), questo è però un film a basso costo, almeno per gli standard americani, che è riuscito a trovare la via delle grande distribuzione grazie al cast che si è interessato alla storia. Un altra storia vera, opportunamente manipolata per far risaltare quello che interessava al team creativo. Il risultato m'ha dato l'impressione di una eccessiva forzatura.

Belli

Lei - Her. Problema simile al Lupo. Non credo che se si vuole parlare di depressione occorra necessariamente fare un film deprimente. I toni asettici usati da Spike Jonze nel narrare la storia di Theodore (Joaquin Phoenix) ci stanno, ma il risultato mi è parso eccessivamente freddo.

Captain Phillips - Attacco in mare aperto. Ennesima storia vera, questa è stata adattata per farne un quadretto ancor più edificante del materiale di partenza. Ma la regia di Paul Greengrass mi ha preso a tal punto che me ne sono accorto solo molto dopo la fine del film.

12 anni schiavo. Bello, eh. Steve McQueen è davvero bravo, e l'Oscar ci sta tutto, considerando che è un premio del cinema americano. Fatto è che si tratta, per l'appunto, di una storia molto americana, a cui non è che io sia riuscito molto ad appassionarmi, non avendo nulla a che fare con il dramma dello schiavismo. Non che si parli solo di quello, è possibile astrarre considerazioni più generali, ma l'impostazione data è mirata sul caso particolare. Vedasi La ragazza del dipinto come esempio di film che tratta lo stesso tema in un modo che mi è parso più interessante.

Preferiti

Philomena. Film che sembra fatto per scontentare tutti, in quanto affronta un tema per cui molti hanno una risposta definitiva, ma si rifiuta di dare una risposta netta in una direzione o nell'altra. Al contrario di Her, nonostante che si parli di argomenti molto delicati e dolorosi, qui lo si fa con gran leggerezza e autoironia, grazie ad un team creativo di tutto rispetto, che vede in prima linea Steve Coogan e Stephen Frears. Grande anche la prestazione di Judi Dench nel ruolo principale.

American hustle - L'apparenza inganna. Lo direi il film più socievole del lotto. Nel senso che se volessi passare una serata con un gruppo di amici guardando uno tra questi titoli, sceglierei questo. Simpatico, divertente, con un ottimo cast, e ha pure cose interessanti da dire.

Gravity. La spettacolarità fatta cinema. Più grande è lo schermo su cui lo si guarda e meglio è. Nonostante l'ambientazione spaziale, la storia narrata è così lieve che potrebbe passare inosservata allo spettatore disattento (e uso alla grevità del film spettacolare medio).

Prescelto

Nebraska. Difficile credere che sia tra i candidati, visto che sembra uno di quei film che fa di tutto per sconsigliare la visione di se stesso. Girato in bianco e nero, con un protagonista vecchio e antipatico (Bruce Dern), che fa muovere l'azione con una lentezza esasperante nella più monotona provincia americana.
Eppure consiglierei di non farsi distrarre da questi dettagli, e lasciare che Alexander Payne narri la storia fino in fondo.

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