sabato 6 dicembre 2014

Oscar alla migliore animazione 2014

L'Academy ha premiato Frozen. Bel film, niente da dire. Però, se avessi avuto voce in capitolo, avrei votato in modo diverso.

Questa la mia classifica:

5. I Croods: Dalla Dreamworks mi sarei aspettato molto di più. Ambientato in una preistoria di fantasia, forse sarebbe considerato retrogrado persino dai nostri antenati di quel periodo.

2. Frozen - Il regno di ghiaccio: Una produzione Disney ma lontana mille miglia dal manicheismo di nonno Walt. Sarei pure stato d'accordo per l'Oscar, se non fosse stato un anno denso di prodotti altrettanto, e anche più, interessanti.

2. Cattivissimo me 2: Lo ammetto, la storia qui è del tutto secondaria per la mia valutazione. Come pure la qualità grafica. E' il collettivo dei minion che vince su tutto.

2. Ernest & Celestine: Delicata storia quanto le tinte pastello con cui è visualizzata.

1. Si alza il vento: Grandissimo Miyazaki.

lunedì 27 ottobre 2014

Oscar al miglior film dell'anno 2014

Sono finalmente riuscito a vedermi tutti e nove i candidati all'Oscar ultimo scorso. Per l'Academy il premio è andato a 12 anni schiavo. Questo invece quel che ne penso io.

Scartati

The wolf of Wall Street. Basato sulla storia vera di uno speculatore newyorkese, ha il suo centro nella interpretazione di Leonardo DiCaprio, che riesce a far passare in secondo piano anche la regia di Martin Scorsese. Credo che la lunghezza eccessiva fosse voluta, per dare l'effetto di nausea che deve permeare dalla vita del soggetto. Ma penso che ci siano modi meno costosi per lo spettatore per ottenere lo stesso risultato.

Dallas Buyers Club. Anche questo film ha il suo punto forte nell'interpretazione del protagonista, Matthew McConaughey (che è anche nel Lupo), questo è però un film a basso costo, almeno per gli standard americani, che è riuscito a trovare la via delle grande distribuzione grazie al cast che si è interessato alla storia. Un altra storia vera, opportunamente manipolata per far risaltare quello che interessava al team creativo. Il risultato m'ha dato l'impressione di una eccessiva forzatura.

Belli

Lei - Her. Problema simile al Lupo. Non credo che se si vuole parlare di depressione occorra necessariamente fare un film deprimente. I toni asettici usati da Spike Jonze nel narrare la storia di Theodore (Joaquin Phoenix) ci stanno, ma il risultato mi è parso eccessivamente freddo.

Captain Phillips - Attacco in mare aperto. Ennesima storia vera, questa è stata adattata per farne un quadretto ancor più edificante del materiale di partenza. Ma la regia di Paul Greengrass mi ha preso a tal punto che me ne sono accorto solo molto dopo la fine del film.

12 anni schiavo. Bello, eh. Steve McQueen è davvero bravo, e l'Oscar ci sta tutto, considerando che è un premio del cinema americano. Fatto è che si tratta, per l'appunto, di una storia molto americana, a cui non è che io sia riuscito molto ad appassionarmi, non avendo nulla a che fare con il dramma dello schiavismo. Non che si parli solo di quello, è possibile astrarre considerazioni più generali, ma l'impostazione data è mirata sul caso particolare. Vedasi La ragazza del dipinto come esempio di film che tratta lo stesso tema in un modo che mi è parso più interessante.

Preferiti

Philomena. Film che sembra fatto per scontentare tutti, in quanto affronta un tema per cui molti hanno una risposta definitiva, ma si rifiuta di dare una risposta netta in una direzione o nell'altra. Al contrario di Her, nonostante che si parli di argomenti molto delicati e dolorosi, qui lo si fa con gran leggerezza e autoironia, grazie ad un team creativo di tutto rispetto, che vede in prima linea Steve Coogan e Stephen Frears. Grande anche la prestazione di Judi Dench nel ruolo principale.

American hustle - L'apparenza inganna. Lo direi il film più socievole del lotto. Nel senso che se volessi passare una serata con un gruppo di amici guardando uno tra questi titoli, sceglierei questo. Simpatico, divertente, con un ottimo cast, e ha pure cose interessanti da dire.

Gravity. La spettacolarità fatta cinema. Più grande è lo schermo su cui lo si guarda e meglio è. Nonostante l'ambientazione spaziale, la storia narrata è così lieve che potrebbe passare inosservata allo spettatore disattento (e uso alla grevità del film spettacolare medio).

Prescelto

Nebraska. Difficile credere che sia tra i candidati, visto che sembra uno di quei film che fa di tutto per sconsigliare la visione di se stesso. Girato in bianco e nero, con un protagonista vecchio e antipatico (Bruce Dern), che fa muovere l'azione con una lentezza esasperante nella più monotona provincia americana.
Eppure consiglierei di non farsi distrarre da questi dettagli, e lasciare che Alexander Payne narri la storia fino in fondo.

lunedì 3 marzo 2014

(Lady) Oscar 2014

Come al solito, c'è poco da recriminare sull'assegnazione dei premi Oscar. Però è simpatico dare un'occhiata disincantata ai risultati. A vincere è stato 12 anni schiavo, un verdetto filo-presidenziale, che però è bilanciato da Dallas buyer club, di impostazione anti-scientifica e anti-statale e come tale non sgradito alla destra stile tea-party (anche se devono aver fatto fatica a mandar giù la tematica relativa alla gayezza). Nel mezzo ci sta Gravity.

La piazzata ultima scorsa di Mia Farrow non è riuscita ad impedire il meritatissimo Oscar a Cate Blanchett, ma forse ha aiutato Jonze per la sceneggiatura. Le sciocche polemiche nostrane non hanno avuto, come era lecito immaginarsi, la minima eco negli USA e Paolo Sorrentino ha potuto così ricevere il suo Oscar. Solo premi minori per Il grande Gadsby.

Grande sconfitto American hustle, che non è riuscito a convertire nemmeno una delle dieci nomination. Altri film rimasti a bocca asciutta sono Captain Phillips, Nebraska (che io invece avrei coperto di premi), The wolf of Wall Street, Philomena, eccetera.

12 anni schiavo

miglior film
non protagonista femminile: Lupita Nyong'o
sceneggiatura non originale: John Ridley

Gravity

regia: Alfonso Cuarón
fotografia: Emmanuel Lubezki
montaggio: Alfonso Cuarón, Mark Sanger
colonna sonora: Steven Price

Dallas buyers club

protagonista maschile: Matthew McConaughey
non protagonista maschile: Jared Leto
trucco e parrucco: Adruitha Lee, Robin Mathews

Blue Jasmine

protagonista femminile: Cate Blanchett

Her

sceneggiatura originale: Spike Jonze

Frozen

lungometraggio animato
canzone originale: Let it go di Kristen Anderson-Lopez, Robert Lopez

La grande bellezza

miglior film in lingua straniera (dal punto di vista anglofono)

martedì 11 febbraio 2014

Weekend 07/02/2014

Belle & Sebastien questo weekend fa il colpaccio e, grazie al passaparola, riesce a conquistare la prima piazza. Anch'io ne ho sentito parlar bene, e una mezza tentazione di vederlo mi era pure venuta. Ho puntato invece su A proposito di Davis (sesto) e All is lost (quindicesimo).

Ma la più alta new entry è un'altra, Smetto quando voglio (quarto), un altro film che era tra le mie possibili visioni. Ma bisogna fare delle scelte. Del resto anche il remake/reboot di Robocop (quinto) aveva un certo interesse.

sabato 8 febbraio 2014

Colonna sonora di Caos calmo

Charles Berling ha una parte minore in 20 anni di meno (è il padre del protagonista). Una parte ancor più piccola la aveva in Caos Calmo (era Boesson, a capo dello schieramento europeo, contrapposto a quello americano, che si stanno per fondere in un unico conglomerato).

La circostanza mi ha fatto venire in mente la canzone che Ivano Fossati ha scritto espressamente per Caos calmo, e che viene usata sui titoli di coda, L'amore trasparente. Qui in una bella versione dal vivo:

Ma è difficile fermarsi qui, tutta la colonna sonora del film, firmata da Paolo Buonvino, è molto piacevole e segue bene lo svolgimento dell'azione sulla pellicola. Non so quanto sensatamente, ma in alcuni punti mi ha fatto pensare ad atmosfere alla Ryuichi Sakamoto. Giustamente premiata col David e il Nastro d'argento come miglior colonna sonora del 2008.

Stessa doppietta (David e Nastro d'argento) anche per L'amore trasparente di Fossati, come miglior canzone originale. Altrettanto meritata.

Ci sono poi tre canzoni-ospiti di tutto rispetto:
Pyramid song dei Radiohead, da Amnesiac (2001)
Cigarettes and chocolate milk di Rufus Wainwright, da Poses (2001)
Your ex-lover is dead degli Stars, da Set yourself on fire (2004)

Il video della canzone degli Stars ricorda molto, anche se credo si tratti di una di quelle bizzarre casualità che di tanto in tanto succedono, una delle scene più memorabili di Se mi lasci ti cancello, meglio noto col suo titolo originale, Ethernal sunshine of the spotless mind. Tanto che KitKatTornado, su youtube ha pensato di rimontare spezzoni del film per creare un mix, che mi pare ben riuscito, tra film e canzone:

lunedì 3 febbraio 2014

Weekend 31/01/2014

E' ora di recitare il mea culpa, ho dato il mio piccolo aiuto a far sì che in questo finesettimana al top della classifica restasse quella palla noiosa che risponde al nome di The wolf of Wall Street. Si consideri però che ho già parzialmente espiato essendomi sorbito tutte le tre ore di proiezione senza protestare. E non venga l'immaginario lettore di questo post a dirmi che è piaciuto a tutti, questi argomenti quantitativi, almeno con me, lasciano il tempo che trovano.

Meglio avrei fatto ad andare a vedermi la più alta nuova entrata (terzo posto), Belle & Sebastien, storia dell'amicizia tra un bimbo e un bel cagnone, in tempi e luoghi piuttosto duri. Ma poteva andarmi anche peggio, Hercules - La leggenda ha inizio (quinto), o Dragon Ball Z - La battaglia degli Dei (sesto).

Non sono sicuro di cosa pensare de La gente che sta bene (settimo) che può contare su un bel cast e una storia che sembra intrigante, mentre quel che ho letto mi porta ad evitare I segreti di Osage County (ottavo) nonostante il cast favoloso.

Un gran bene si dice di Dallas Buyers Club (nono), ma non mi sento particolarmente in sincronia con la storia, almeno al momento.

sabato 1 febbraio 2014

Weekend 24/01/2014

Affaccendato in altre faccende, quasi mi dimenticavo di scrivere due righe sul passato weekend cinematografico. Rimedio quando ormai il tempo è scaduto.

Come atteso, il gran botto l'ha fatto The wolf of Wall Street, nuovo ingresso al numero uno con gran distacco. Martin Scorsese dirige il film voluto e interpretato da Di Caprio. Meno atteso (credo) il secondo posto di Paolo Genovese con Tutta colpa di Freud, ennesima commedia italiana che mi pare di capire miri al bersaglio grosso, sfiorando il centro, peraltro. Decisamente sorprendente il terzo posto di A spasso con i dinosauri, una animazione che mi pare evitabile.

Primo tra le conferme dalla settimana precedente Il capitale umano di Paolo Virzì.

Più sotto un paio di altre nuove entrate che non mi sembrano entusiasmanti, I, Frankenstein (settimo) e Last Vegas (ottavo).

lunedì 20 gennaio 2014

Weekend 17/01/2014

Continua la marcia trionfale di Peppa Pig, che mantiene la terza piazza, superata solo da The counselor - Il procuratore di Ridley Scott (che nonostante il ragguardevole cast non mi ispira per nulla) e dal molto più interessante Il capitale umano di Paolo Virzì.

Ma non c'è limite al peggio, perché la seconda new entry, ben staccata dalla maialina prodigio, quinta posto, è Angry games - La ragazza con l'uccello di fuoco, parodia di cui era difficile sentirne il bisogno. Ancora più giù, settimo, il remake di Carrie, Lo sguardo di Satana, anche questo decisamente evitabile.

Mostruosamente sottostimato, tredicesimo, è Nebraska di Alexander Payne, che forse ha spaventato i possibili spettatori con il bianco e nero della sua pellicola. All'altra new entry interessante di questa settimana, C'era una volta a New York di James Gray, con Marion Cotillard e Joaquin Phoenix, è andata anche peggio, diciassettesimo.

martedì 14 gennaio 2014

Weekend 10/01/2014

Finesettimana cinematografico fiacco, come si deduce dal fatto che la seconda più alta new entry è una raccolta di animazioni infantili fatte per la televisione, la terribile Peppa Pig. Fortuna che ne approfitta Il capitale umano di Paolo Virzì per entrare prepotentemente al secondo posto, e dando una bella raddrizzata alla qualità media dei film italiani correntemente in programmazione. Come contrappasso, al quinto entra il vanziniano Sapore di te.

Il grande match della strana coppia De Niro - Stallone è sesto, un gradino sopra a Disconnect di Henry Alex Rubin, che a quanto ho capito è una specie di Crash, quello di Haggis, ma ambientato ai tempi della connettività diffusa.

Nel resto della classifica molti dei film in corsa agli Oscar.

giovedì 9 gennaio 2014

Weekend 03/01/2014

Il primo finesettimana cinematografico dell'anno vede in prima posizione la nuova commedia di Luca Miniero, Un boss in salotto, il che sarebbe una bella notizia se non fosse la terza versione di Benvenuti al sud. Forse sarebbe stato meglio cercare di puntare su qualcosa di diverso.

Riesce comunque nell'impresa di staccare Frozen - Il regno di ghiaccio (secondo), un Disney natalizio di cui ho sentito un coro quasi omogeneo di commenti positivi. Ancor più staccata, al terzo posto, un'altra animazione, ma questa è giapponese, Capitan Harlock. Attenzione che le differenze rispetto al Capitan Harlock storico sono sostanziali.

Solo quarto American hustle - L'apparenza inganna di David O. Russell. Accreditato di un possibile buon risultato agli Oscar, grazie anche al cast incredibile, penso che potrebbe recuperare in seguito. Ancor più fiacco in quinta posizione The Butler - Un maggiordomo alla Casa Bianca, che penso sconti un tema poco interessante dalle nostre parti.